lunedì 16 novembre 2009

"La persecuzione del bambino"


In seguito ad una lezione di psicologia dello sviluppo, mi è tornato in mente un altro e terribile esempio che può fare a caso nostro, sentite qua:
"La persecuzione del bambino" di Alice Miller.

(Riassunto tratto dalla lezione, io personalmente non l'ho letto)
Germania, 1946, un ragazzino di 14 anni è un vero e proprio criminale, ha ucciso svariati suoi compagni in modo efferato.Tutto questo "giustifcabile" per via di diversi elementi negativi che lo hanno accompagnato per tutta la durata della sua infanzia; elenchiamoli:
- abbandono della madre biologica;
-posto in orfanotrofio dove viene educato rigidamente e il rapporto con gli adulti è standardizzato;
-viene adottato da una famiglia benestante composta da:
-madre: educazione impartita a questo ragazzo è "a doccia scozzese"(per usare un
termine del libro):alternarsi di momenti di affetto a momenti di estrema violenza;
-padre:assente perchè occpuato nella sua macelleria e pur capendo la violenza della
madre ne aveva paura e non interveniva;
-scuola:era molto lonatana da casa, così il ragazzo stava dalla nonna, anch'essa di educazione severa e che poco considerava il nipote e che nello stesso tempo lo isolava dai compagni per evitare problemi di qualsiasi tipo. Così il ragazzo cominciò ad andre male a scuola;
-in seguito hai brutti voti scolastici il ragazzo venne mandato in un collegio religoso: isolamento totale dal mondo e abuso sessuale da parte dei professori:
Da ciò si evince che anche quando sembrava che il ragazzo potesse avre una nuova ancora di salvezza su cui aggrapparsi, beh non era così perchè ogni volta sprofondava sempre + divenendo per lui l'unico modo di tenrsi a galla l'assasinio!


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